Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
26 luglio 2011 2 26 /07 /luglio /2011 12:20

La Trinità - mistero assoluto *

 

Il mistero fondamentale del cristianesimo è il mistero della Trinità.

Innanzi tutto ti chiedo: che cosa significa la parola “mistero”? Forse potremmo dire che esso è: una conoscenza non completa, che, proprio perché incompleta, racchiude in sé delle realtà che non possiamo esprimere, data anche la limitatezza del nostro linguaggio?

 

Dici correttamente … quando affermi che la Trinità è un mistero, io vorrei andare più in là della tua affermazione  e dire che la Trinità è il Mistero assoluto.

Attenzione, però, il Mistero non deve né può essere inteso come “forma difettosa” della conoscenza naturale dell’uomo.

Il Mistero è una realtà, una conoscenza, orientata all’atto religioso in quanto tale.

 

Come possiamo, quindi, definire il mistero?

 

Il mistero è quella conoscenza per cui l’uomo, intelligente e liberamente amante, nella capacità ch’egli possiede (ed è il solo a possederla tra le creature legate alla materia) di superare se stesso, va al di là di sé e riesce a guardare verso l’alto.

 

Come spieghi questa capacità insita nell’uomo di superare se stesso?

 

Dal fatto che l’uomo possiede un dono straordinario: l’intelligenza. L’uomo, pur essendo materiale, ha questo dono che appartiene agli esseri spirituali. E l’intelligenza è una qualità, che non può essere circoscritta, ma per sua natura è aperta all’infinito.

Ne consegue che il mistero assoluto, Dio-Trinità, è presente, come interezza dell’essere (infinito), alla creatura intelligente, aperta come essa è all’infinito.

 

Da quello che affermi si dovrebbe concludere che il concetto di Dio, la sua conoscenza appartenga all’uomo, in quanto tale. Allora, dimmi, come mai sono pochi, quelli che veramente cercano Dio nella loro vita? Ed ancora di meno, quelli che hanno con Lui un vero rapporto di preghiera?

 

Anche se io ritengo che l’interesse religioso sia maggiore di quello che pensiamo, giudicando dall’esterno, e, inoltre, ciò che si rifiuta, non è la religiosità, ma l’apparato religioso che i diversi “Credo” propongono, resta un dato di fatto che spesso c’è poco interesse per la preghiera e la spiritualità. Ciò è dovuto alla nostra mentalità, in particolar modo di noi occidentali, che, anche quando vogliamo verniciarci da puri pensatori, rimane sempre ancorata ad un certo pragmatismo, che ci fa soltanto considerare l’aspetto pratico delle cose.  Per cui, a volte, ci resta difficile scoprire l’ineffabilità, la bellezza, l’incanto delle realtà, che sono al di là del nostro mondo e della nostra esistenza mondana.

 

Ho letto da qualche parte che le religioni, per avere successo e presa con i loro membri, invece di presentare Dio in se stesso, nella sua ineffabilità, presentano solo Iddio in noi, ciò che serve all’uomo e così mortificano la sua immagine.

 

Sì, … ritengo che questa sia la nostra sconcertante situazione e abbiamo ridotto il concetto della Divinità ad una parodia di se stesso e ciò viene confermato dal fatto della corsa verso l’India di quelli che sono assetati di spiritualità. Non trovano, infatti, nelle nostre chiese la risposta alle loro esigenze e le nostre prediche a volte, come si esprime un mio collega, sono delle predichine.

Tutto lo sforzo della nostra predicazione dovrebbe consistere nel mostrare che Dio è davvero il nostro Dio, quando irrompe nel nostro essere in tutta la sua ineffabilità, la sua eternità e nel suo essere infinito.

Per questo la riflessione di fede dei Padri della Chiesa, specialmente dei più grandi (Basilio, Gregorio di Nissa, Gregorio Nazianzeno, Agostino) mantiene con tenacia la difficile unità tra la storia della salvezza e la vita di Dio in se stesso.

 

A volte è facile scoprire in Gesù, il nostro Dio, ma quando cominciamo a parlare di Dio-Trinità mi sembra che l’annuncio diventi meno aderente alla nostra fede, in quanto ci coinvolge di meno.

 

Eppure se rifletti bene…scoprirai che le grandi affermazioni della fede in Cristo: Cristo è morto per noi, Dio l’ha risuscitato dai morti, Gesù è Signore, Gesù torna al Padre e ci promette lo Spirito Santo che nessun cristiano mai oserebbe negare, sono il punto di partenza delle formule trinitarie; nel senso che sarebbero incomprensibili senza una concezione di Dio, trinitaria.

Il fondamento del N.T. è trinitario; è quindi possibile cogliere il mistero di Cristo nella sua pienezza solo con un annuncio e con formulazioni trinitarie.

 

Si parla in tutto il Cristianesimo, nelle sue diverse denominazioni, di Cristo-entrismo. Probabilmente perché si ritiene che l’annuncio del Cristo sia sufficiente.

 

Vedi…ritengo che le cose non stiano proprio così, in quanto la centralità del Cristo non è statica, come un centro intorno a cui girano gli eventi, ma di carattere relazionale: la centralità di Gesù nella nostra vita spirituale assomiglia alla centralità che una buona e brava mamma di famiglia ha nella sua casa; essa non esclude o mortifica gli altri membri della sua famiglia, anzi li esalta.

Gesù è rivolto verso Dio che rivela come Padre,

                                         manifestando che Dio è Padre, perché Egli è Figlio

                                  ed è rivolto verso gli uomini comunicando loro il suo Spirito.

La confessione trinitaria non fa che dare forma linguistica all’opera, al movimento fatto di relazioni di Gesù. In Cristo, Dio incontra l’uomo e fa partecipare l’uomo al suo mistero mediante lo Spirito, cioè da un lato Dio stesso si comunica all’uomo, e dall’altro l’uomo, nello Spirito, tocca, sfiora Dio.

Condividi post
Repost0

commenti

Presentazione

  • : Blog di Duilio D'Arpino
  • : libere proposte per conoscere più intimamente Dio
  • Contatti

Profilo

  • duilio
  • Sono vissuto per molti anni in Turchia, per cui oltre al cristianesimo ho anche una conoscenza della religione musulmana ne amo soprattutto la spiritualità, il sufismo.
  • Sono vissuto per molti anni in Turchia, per cui oltre al cristianesimo ho anche una conoscenza della religione musulmana ne amo soprattutto la spiritualità, il sufismo.

Categorie